La donna che mi siede accanto sbuffa. Non credo che si accorga della sua bellezza. Ride stupida per ogni cosa. La curiosità la spaventa. Ride per non pensare. L'abitudine è il suo rifugio, la sua scusa nei confronti della vita. Il diverso anziché attrarla la allontana, la respinge negli angoli delle certezze. La sfido con lo sguardo. Per penetrare nell'insensibilità. Ma forse è preconcetto fisiologico, forse insicurezza atavica. Oppure la semplice incertezza. Werther ti nascondi dentro fortezze della mente, della società. Werther ti esalti nel rendere difficile tutto ciò che è facile, ad escludere e non ad includere. Werther ti odio.
Werther in love.
Pubblicato da François-Marie Arouet Etichette: amore, costruzione, donna, futuro, insicurezza, odio, relazioni, sentimenti, società, uomo, werther
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