Il caro e vecchio Werther ci pensa sù. Lo vedo un poco stanco. Forse è l'aria d'autunno a farlo sentire vecchio e rassegnato. Mi godo la scena seduto sulla mia sedia, guardandolo, per nulla preoccupato. Farfuglia qualcosa che è più simile ad un borbottio sommesso che a un discorso sensato. Poi il rantolo si spezza, diviene gemito, poi calma rassegnata dopo un torrente di parole. Vedi Werther il tuo problema è sempre lo stesso. Io purtroppo non lo avevo capito. Adesso conosco la tua debolezza e la tua forza. Adesso conosco l'inzio e la fine del tuo male, del tuo potere. Adesso posso mettere fine al mio dolore, alla mia paura. Adesso caro Werther so dove cercare, dove trovarti. E ti verrò a prendere.
Werther pensa.
Pubblicato da François-Marie Arouet Etichette: alienazione, amore, società moderna, speranza, strada, werther
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